Riso integrale alle erbe, cavolo nero e raspadura lodigiana
Con questo risotto partecipo al contest organizzato da AIFB Associazione Italiana Food Blogger “E tu come mantechi?”, dedicato al Gran Tour del Veneto che è in corso in questo periodo. Non a caso il riso è un alimento importantissimo dell’agricoltura e dell’alimentazione della regione Veneto.
Ho deciso di preparare un piatto a base di riso integrale e riso spontaneo delle campagne lodigiane, di abbinarlo ad un principe della cucina Toscana e ad una principessa del lodigiano, la Raspadura.
Ho scelto il riso integrale perché è altamente digeribile; ha un basso indice glicemico; è consigliato in caso di sovrappeso e stitichezza; contiene proprietà antiossidanti; aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo; contiene naturalmente la melatonina quindi è adatto a chi ha problemi di insonnia; ha un alto contenuto di fibre alimentari; è una buona fonte di selenio; è senza glutine (importante per chi è intollerante).
Ho insaporito il riso con un bouquet aromatico di erbe e, per quanto riguarda il cavolo nero, sappiamo che oltre ad avere un sapore estremamente buono è un ortaggio poco calorico; ha una buona concentrazione di sali minerali, di fibre, di vitamina C e di acido folico. Per terminare, ho mantecato il risotto con della raspadura lodigiana e ne ho aggiunto anche qualche velo per decorare il piatto. La raspadura non è un vero formaggio a se stante, ma è il grana giovane (da 6 a 8 mesi) sfogliato e consumato a forma di veli.
Ricetta per 4 persone
Tempo totale circa 45 minuti
- 240 g totali di riso integrale e riso spontaneo
- sale fino quanto basta
- 1 pizzico di sale grosso
- un bouquet aromatico (io ho usato prezzemolo, dragoncello, salvia, rosmarino, basilico e origano) essiccato, tritato finemente e aggiunto verso fine cottura
- un goccio di olio extravergine di oliva
- 1 L di brodo vegetale (io ho usato l’acqua di cottura del cavolo romanesco)
- 1 mazzetto di cavolo nero
Lavare, mondare e tagliare a pezzetti il cavolo nero, quindi lessarlo in una pentola con abbondante acqua e 1 pizzico di sale grosso. A fine cottura, scolarlo e tenerlo da parte. Tenere eventualmente anche l’acqua di cottura per bagnare il riso.
Il mazzetto di cavolo nero è una quantità maggiore rispetto a quanto servirà per condire questo risotto, ma solitamente il cavolo viene venduto a mazzetti e non conviene cuocere solo qualche foglia. Il mio consiglio è quello di lessare tutto il cavolo e di usarlo per due preparazioni diverse o di mangiarlo anche come contorno.
A parte preparare il riso mettendolo in una casseruola capiente, versando il brodo in modo da coprire totalmente il riso (circa 2 cm sopra), quindi portare a bollore.
Salare, abbassare la fiamma del fornello e continuare la cottura per circa altri 40 minuti, bagnando al bisogno con dell’altro brodo. Verso fine cottura aggiungere gli aromi, qualche foglia a piacimento di cavolo nero precedentemente cotto e mantecare con dell’olio a crudo, a fuoco spento e lontano dal fornello.
Servire con qualche altra foglia di cavolo e con alcuni veli di raspadura lodigiana.
[…] che possiamo proprio concederci qualche velo di Raspadura Lodigiana per accompagnare questo […]