Quel regalo fatto in casa
Durante le feste di Natale mi è capitato spesso di parlare con delle amiche blogger in merito ai regali fatti in casa, prevalentemente legati al cibo, ma anche a creazioni artigianali di altro genere. E’ un argomento che si tocca sempre, che scotta e che cela spesso molteplici aspetti.
Partiamo dal presupposto che chi ha una grande passione per il cibo o i prodotti artigianali e persegue la propria passione con dedizione e precisione, spesso ama condividerla con gli altri. Quando sai di aver sfornato un prodotto fantastico, come ad esempio un grande lievitato, comprando materie prime eccellenti e dal prezzo elevato, stando in piedi la notte, rincorrendo il giorno e facendo tanti sacrifici, che spesso in pochi hanno la voglia e l’attenzione di provare ad immaginare, hai anche il desiderio di confezionare per bene la tua creatura e di portarla in dono durante una festa importante come il Natale o come un compleanno. E’ qualcosa di naturale. In quella creatura ci sono dei valori inestimabili: l’impegno, la dedizione, il preziosissimo tempo, lo studio pregresso per arrivare a quel risultato, l’amore per quel che si crea e per il gesto di donare e tante altre belle cose.
Ora la domanda che mi sento spesso fare è la seguente: <<Ma i tuoi regali vengono apprezzati?>>.
Alcune mie amiche, dopo le feste e i compleanni, hanno spesso una sensazione amara in bocca perché ricevono riscontri che non sono mai in linea con le proprie aspettative. Le comprendo, le ascolto e le sostengo ad andare avanti seguendo solo la propria passione. Dico loro che io non ho mai ricevuto un dono così prezioso e che se mai lo ricevessi, indipendentemente dal mio gusto personale, ne sarei davvero grata e non saprei come ricambiarlo. Non è facile come non sono facili i rapporti sociali in genere, ma bisogna allargare piano piano le proprie spalle e riuscire ad andare avanti, con umiltà e determinazione allo stesso tempo. Se si vuole fare una cosa, bisogna farla senza aspettarsi nulla in cambio.
Parallelamente tra di noi si parla spesso di strani “doveri” derivanti dalle passioni e qui, probabilmente, faccio anch’io più fatica ad allargare le mie spalle…
<<Se sai fare bene una cosa, la devi fare per tutti, quando serve>>. Siamo in tante a fare dell’ironia su quest’argomento, a volte con cinico sarcasmo, lo ammetto. Se nel primo caso sono brava a dare consigli positivi, nel secondo caso, all’alba dei 40 anni, i miei consigli sono diventati quelli di circondarsi di persone che abbiano rispetto di tutto ciò che facciamo; che non lo diano mai per scontato; che non pretendano, mai. Parrebbe tutto scontato, vero? Sappiamo che non lo è… Anch’io sono spesso preda di facili richieste, che poi richieste non sono, ma suonano bensì come “mi devi fare, punto”. E allora devi fare la torta per tutti, belli e brutti eh eh… che siano simpatici o antipatici, che ti stimino o che lo facciano solo al bisogno, etc etc. La frase è un pò sempre la stessa e quando ne parliamo tra noi amiche, la recitiamo in coro: <<Tanto a te piace fare quelle cosine lì, le fai sempre e poi hai tempo…>>. E poi scoppia una sana risata di camerata.
Solitamente chi pretende è sempre una persona che non dà nulla in cambio, piccolo particolare.. Dimenticavo, anche a me è capitato di dover fare la torta con febbre e influenza perchè… se sei una blogger, la devi fare! Lo so, lo so.
Tra amiche, davanti ad una tazzina di caffè e ad una bella torta fatta con vero amore, senza chiedere né aspettarsi nulla in cambio se non tranquillità e armonia, ridiamo di queste piccole debolezze delle persone, ammiriamo l’ultima collana fatta a mano di L., l’agenda rilegata sapientemente da R., le foto delle brioche perfette di A.
Circondatevi di chi sta con voi perché vuole stare con voi, non per sfruttarvi.
Buona settimana.