Un pandolce per colazione
Alzarsi il sabato mattina senza un filo di voce, con la gola in fiamme e tante cose da fare… Per fortuna che c’è il pandolce sfornato ieri sera, prima di andare a dormire! Provo ad addolcirmi la gola con una fetta di questo buon pane sul quale ho spalmato della marmellata fatta in casa.
Ricetta liberamente ispirata al Pandolce all’albicocca
Dal libro Cresci
Di Massari, Zoia
Ed. Italian Gourmet
Ho adattato le quantità riducendole per poter sfornare questa pagnotta.
Primo impasto
- 400 g di farina 0
- 88 g di lievito madre (la ricetta prevede sia lievito naturale che lievito di birra, ma ho usato solo il lievito naturale)
- 100 di zucchero
- 8 g di malto
- 170 g di acqua
- 30 g di pasta d’arancia
- 56 g di tuorli
- 112 g di burro
- la scorza grattugiata di 4 arance
Secondo impasto
- 80 g di zucchero
- 20 g di miele all’arancia
- 4 g di sale
Impastiamo zucchero, acqua, farina, malto e metà dei tuorli fino ad ottenere una massa liscia e omogenea. Incorporiamo il burro morbido e il lievito, lavorando ancora. Aggiungiamo i rimanenti tuorli, la pasta d’arancia, le scorze grattugiate e incordiamo.
Mettiamo la pasta a lievitare in una stufa per 10/12 ore alla temperatura ideale di 26°C e coperta con pellicola.
Quanto la pasta avrà triplicato il suo volume, aggiungiamo lo zucchero del secondo impasto in 2 o 3 riprese, poi aggiungiamo il miele e il sale.
A questo punto la ricetta originale prevede anche l’aggiunta di un’emulsione di burro, tuorlo, vaniglia, pasta di albicocche, acqua, canditi, pasta di mandorle e cioccolato. Io ho fatto un pandolce più semplice e mi sono fermata qui.
Ho fatto puntare la pagnotta a temperatura ambiente, sul piano di lavoro, per circa un’ora.
Ho arrotondato bene l’impasto e le ho dato la forma che vedete nelle foto, lasciandola lievitare ancora prima della cottura.
Per quanto riguarda la forma, ho voluto imitare una treccia che ho visto fare al maestro Omar Busi con una sfoglia. Si trattativa di tutt’altro tipo di pasta e prodotto, ma mi è piaciuto giocare con le forme. Ho pertanto steso un rettangolo di pasta, grande circa 40 x 20 cm; ho lasciato un rettangolo di pasta ad un’estremità e ho ritagliato 3 strisce a partire da questo rettangolo. Ho intrecciato le strisce di pasta e poi ho arrotolato tutta la treccia su se stessa.
La ricetta originale del maestro prevede anche la glassa di amaretto e albicocca, che io in questa versione ho saltato. Ho semplicemente pennellato la superficie del pandolce con un’emulsione di tuorlo e latte e ho aggiunto dello zucchero a velo setacciato.
Cottura: in forno a 170°C per circa 40 minuti a valvola chiusa.
Capito qui arrivando da panissimo e scopro un modo di farina e pagnotte calde appena sfornate, profumo di burro e impasti che lievitano. Resto qui ad incantarmi. Bentrovata 🙂
Mi rendi felicissima. Lieta di conoscerti Paola! Spero non ti stancherai di saltellare tra una ricetta e l'altra 🙂
Buona domenica
Brava Tiziana, ottima colazione. Mi spiace per il tuo malanno, spero ti rimetterai presto. Un bacio
Grazie cara Terry! Stavo ammirando poco fa i tuoi lievitati…
Un abbraccio
Ha un aspetto davvero golosissimo, tanto che torna la voglia di fare colazione 😛 Poi x me il pane è il miglior modo x iniziare la giornata ^_*
Buona domenica e grazie x la ricetta 🙂
Grazie mille Consu! Anche per me è il modo migliore per iniziare la giornata 😉
Che delizia Tiziana!! Amo i pani dolci, questo è da provare!!
Un abbraccio!
Buonissimo Tiziana, questo è da provare sicuramente!
Spero proprio che ti piaccia!
Grazie Maria Teresa :)))