Il Lodigiano e il suo trifoglio
Il Lodigiano e il suo trifoglio
Per la rubrica sul Lodigiano e per continuare a conoscere meglio questa terra e i suoi tesori, oggi non vi cucino una ricetta tipica, ma vi racconto qualcosa sul Trifoglio bianco tipico di queste zone.
Tratto da A tavola nel Lodigiano di Angelo Stroppa, edizione Franco Angeli.
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I prati lodigiani sono stati per molti anni caratterizzati dalla presenza di un’erba speciale e unica: il trifoglio bianco lodigiano, detto anche ladino.
Per capire quanta ricchezza questa erba donasse alla campagna e quanto questa peculiarità del Lodigiano fosse da tutti conosciuta e stimata basta citare qualche riga del libro Cenni sui pregi del trifoglio bianco lodigiano ossia ladino per un coltivatore lombardo (autore anonimo) del 1883.
La campagna lodigiana, spiega lo scrittore, è fortunata: in essa infatti il Ladino, per uno speciale privilegio, da secoli cresce spontaneo e cresce a prato nell’anno della mietitura del frumento, ed a prato viene tenuto per tre anni. Insomma, il Ladino, definito il “re dei foraggi”, cresce spontaneo solo nell’agro lodigiano, mentre è stato portato in altri territori tramite il concime di vacca, che ne conserva e ne introduce i semi.
Il trifoglio ladino è una vera panacea per l’agricoltura e l’allevamento:
- si coltiva e si conserva facilmente,
- dura molti anni,
- resiste alle piogge anche abbondanti,
- è adatto come cibo per tutte le bestie,
- da un fieno migliore e più abbondante di tutti gli altri foraggi,
- favorisce la secrezione del latte alle vacche e lo rende più saporito,
- può essere somministrato da solo e continuamente senza nessuna alternanza di altro cibo,
- vien sempre mangiato verde e secco
- è un eccellentissimo foraggio verde per le vacche,
- può essere dato giorno per giorno da aprile ad ottobre
- non emette tanta umidità
- nasce spontaneo dopo che i poderi vengono concimati ripetutamente collo stallatico
- ha un seme assai resistente
- lascia il terreno ricco dei suoi residui, meglio e più di tutti gli altri foraggi
- serve a formare una delle migliori rotazioni, la lodigiana
Per rotazione lodigiana s’intende quella ruota agraria che ha luogo nell’agro lodigiano, la quale consta di sei anni e delle seguenti coltivazioni: un anno granoturco, un anno frumento, tre anni spianata ossia prato Ladino, un anno lino marzuolo.
Il trifoglio bianco lodigiano (cresce fino a 60 cm) non deve essere confuso con il trifoglio nano (che cresce fino ad altezze di 10/15 cm) oppure quello bianco ma di minor valore.