Lievito madre solido: conservazione in acqua
Con questo metodo di conservazione del lievito madre, dopo il normale “rinfresco” con acqua e farina (vedi post precedenti con questa etichetta “Lievito Madre: come gestirlo”), il lievito viene conservato in un recipiente d’acqua.
Prima di tutto bisogna stendere il lievito con il matterello, dandogli la forma rettangolare e poi avvolgerlo arrotolandolo su se stesso e, infine, inserirlo in un recipiente con l’acqua.
Il lievito verrà a galla e formerà una cupola.
In questo modo potrà essere lasciato a temperatura ambiente per un giorno e dovrà essere rinfrescato il giorno successivo. Se invece si vuole conservare il lievito in acqua per qualche giorno, facendo i preventivi rinfreschi di mantenimento con acqua e farina e fino ad una settimana (come per la pasta madre solida conservata nel barattolo, ma diversamente dal li.co.li.), bisognerà riporlo in frigorifero.
Per poterlo conservare senza rinfreschi per periodi superiori alla settimana, bisognerà congelarlo oppure trasformarlo in polvere (vedi post precedenti).
Se decidiamo di congelarlo dobbiamo ricordarci di lasciarlo prima 1 giorno in frigorifero e, quando decidiamo di scongelarlo, ci vorranno ancora 1 o 2 giorni in frigorifero prima di riportarlo a temperatura ambiente. Lo shock termico potrebbe far morire molti batteri e compromettere il lievito.
La conservazione in acqua permette un minore rischio di inacidimento del lievito.
Per verificare lo stato di salute del lievito conservato in questo modo (vedi post sullo stato di salute del lievito madre), bisogna stare attenti che:
- il lievito non rimanga sommerso dall’acqua (in questo caso significa che è debole),
- il lievito triplichi di volume e formi una cupola,
- il lievito non formi una cupola troppo grande o bombata (in questo caso significa che è troppo forte).
- Anche per questo lievito rimangono validi i metodi valutativi del suo stato di salute attraverso l’assaggio e l’olfatto.
Se si decide di conservare il lievito in acqua, sarebbe meglio rinfrescare dei panetti di pasta madre un po’ più grandi, del peso di qualche etto e non delle quantità esigue (tipo 50 gr. o 100 gr.), perchè con questo metodo si perdono parti dell’impasto nell’acqua. Questo è un aspetto importante da valutare quando bisogna decidere come conservare il proprio lievito perchè chi non ha necessità di panificare molto e in grandi quantità, non ha convenienza nel mantenere una tale quantità di lievito. Si può magari optare per questo tipo di conservazione nei periodi delle feste di Natale e Pasqua, in occasione della produzione di panettoni e colombe.
Ciao Tiziana, felice Pasquetta carissima, Tutte queste informazioni mi torneranno utili quando farò il corso sul lievito madre,
chissà se riuscirò a mantenerlo vivo poverino! Grazie per questi consigli preziosi!
Un abbraccio Laura<3<3<3
Non vedo l'ora di vederti tuffare in questa meravigliosa avventura…
Felice Pasquetta carissima Laura
A presto
Tiziana
Se ti va di vedere la mia colomba, l'ho pubblica ieri sera sul mio blog!
Baci♡♡♡
Sono corsa a sbirciare nella tua cucina! Grazie di avermi avvisata perchè perdo sempre moltissimi post delle mie affezionate amiche per mancanza di tempo.
Bravissima Laura, sei sempre più brava, davvero!
Baci 🙂
Tiziana
Se con i tuoi consigli non riesco a mantenere vivo il mio lievito madre … sono proprio una frana!
Grazie cara Tiziana ed un abbraccio Maria
Se hai bisogno, chiedi senza problemi.
Ciao e grazie mille
Un abbraccio
Tiziana
Ciao Tiziana, piacere di conoscerti. Sono arrivata qui tramite l'AIFB. Ogni tanto riesco a girare per il web alla scoperta dei soci blogger. Che è sempre una cosa estremamente piacevole e utile, come in questo caso, visto che anche io sono amante del lievito madre. A presto e un abbraccio, Giovanna
Ciao Giovanna, che piacere!
Stavo proprio guardando alcuni dei tuoi post su g+, dopo che mi hai aggiunta alle cerchie.
Grazie mille, arrivo anch'io a trovarti sulle tue pagine.
Buona idea quella di fare un giro tra i soci Aifb. Devo farlo anch'io!
A presto e grazie ancora
Ciao
Tiziana