Le forme del gusto 2023 a Lodi
Le forme del gusto
Giunta alla sua undicesima edizione, è la manifestazione lodigiana delle eccellenze agroalimentari del territorio.
Nei giorni 22-23-24 settembre 2023 la bellissima piazza della Vittoria di Lodi è stata ancora una volta il teatro a cielo aperto di questa gustosa manifestazione.
Molti i cookingshow dei cuochi lodigiani e degli ospiti esterni come Simone Rugiati, così come gli approfondimenti sulle nuove sfide riguardanti la filiera agroalimentare fino al momento più atteso di tutti, sia dai cittadini che dai casari ovvero il Trofeo di abilità nella preparazione della raspadura lodigiana, quest’anno condotto da Tessa Gelisio.
Tra cibo, arte e ambiente
A corredo della manifestazione ci sono state le visite guidate alla scoperta del patrimonio storico di Lodi, dalla Cattedrale al Broletto, al tempio dell’Incoronata, dagli ex conventi di San Cristoforo e San Domenico ai luoghi delle tre donne celebri di Lodi – Ada Negri, Giuseppina Strepponi e Maria Cosway – fino al percorso scientifico per conoscere Agostino Bassi e Paolo Gorini.
Le gite naturalistiche in queste belle giornate di inizio autunno hanno invece interessato le mini crociere sul fiume Adda.
Rassegna gastronomia del lodigiano
Come tutti gli anni, questo momento è stato anche l’occasione per presentare la prossima rassegna gastronomia lodigiana, che si tiene tutti gli anni da ottobre a dicembre, durante la quale i ristoranti che aderiscono all’iniziativa formulano dei menu degustativi per fare una vera esperienza sensoriale con le eccellenze della cucina territoriale.
Per conoscere meglio la raspadura lodigiana c’è l’articolo Il grana in veli.
Amaro. Un gusto italiano
Il trofeo che premia il miglior raschiatore di raspadura lodigiana è sicuramente divertente e importante per il suo tramandare una tradizione locale peculiare, ma altrettanto interessante per me è stato l’intervento del Prof. Massimo Montanari.
Ritenuto uno dei massimi esperti di storia dell’alimentazione, autori di molti libri dei quali ho scritto in varie occasioni qui sul blog, domenica 24 settembre ha presentato il suo ultimo lavoro: Amaro. Un gusto italiano.
Sentire il racconto del Prof. Montanari sul concetto di amaro – un gusto previlegiato di noi italiani dato che in nessun’altra cucina europea esiste un così marcato senso di questo sapore – permette di comprendere questo particolare tratto distintivo, il perché del nostro piacere verso l’amaro e le origini lontane nel tempo, che rimandano sempre alla cultura contadina di un tempo.
Una lunga e interessante chiacchierata che permette di comprendere molto bene, come solo il prof. Montanari sa probabilmente fare, le origini, l’evoluzione e le curiosità del mondo della tavola, spaziando dalla genetica alla storia, attingendo ai manuali di botanica e di agricoltura del passato