Libri che passione

La montagna dentro di Hervé Barmasse

La  montagna dentro

Ho impiegato molto tempo a parlarti di questo libro, come succede sempre per le cose troppo belle alle quali si teme di non prestare la giusta attenzione.

Le parole migliori, dirette e immediate – sgorgate nella mente subito dopo la lettura del libro – le ho dedicate all’autore. Come faccio spesso con i miei scrittori preferiti, ho trasmesso di getto i miei pensieri, senza alcuna articolazione né costruzione, ma con tanta passione.

Le parole di oggi, scritte per queste pagine tra un impasto e l’altro, sono un suggerimento alla lettura del libro La montagna dentro.

Una vita al mare

Per me che ho sempre trascorso gran parte delle mie vacanze al mare, che sono arrivata sulle montagne da adulta, che mi sono imbattuta per caso in un bellissimo documentario sul Monte Cervino fino ad arrivare altrettanto per caso a questo libro, la scelta letteraria sembrava già abbastanza insolita fin dall’inizio.

Ho visto il libro, eravamo in piena pandemia e chiusi in casa: l’ho acquistato di getto con la consegna più veloce possibile e l’ho letto altrettanto velocemente, stando sveglia di notte come mi capita sempre in compagnia di un buon libro. Anche se a tratti cercavo di rallentare la lettura per paura di finirlo, gli occhi cercavano la frase successiva, le dita la pagina da voltare.

Alpinismo: un altro mondo

Alla fine del Settecento le Mont Cervin esisteva solo nella leggenda del gigante Gargantua, il titano curioso della Valtournenche che aveva scavalcato la cresta di roccia per vedere che cosa nascondessero le montagne e si era trovato in mezzo alle gambe il triangolo del Monte Silvius, o monte delle selve. Il Selvino, o Cervino. O come lo chiamiamo noi valligiani: la Gran Becca.

Mi era già capitata qualche storia di cordate, di scalate impossibili, di rivalità e antagonismo in alta vetta, di cronometri e pericolosi sgambetti, ma questa è un’altra cosa.

Da E. Whinper al bersagliere Jean-Antoine Carrel

Carrel era il migliore scalatore su roccia che avessi mai visto all’opera. Fu l’unico che rifiutò ostinatamente di accettare la sconfitta, l’unico che continuò a credere, a dispetto di tutte le avversità, che la grande montagna non fosse veramente inaccessibile e che sarebbe stato possibile scalarla dal versante della sua valle natia.

Con La montagna dentro ho potuto scoprire la storia del vero alpinismo, dell’avventura, del rispetto verso la montagna. Di scalate impossibili, ma fatte in pieno stile alpino; nel rispetto dell’ambiente, con le orecchie tese per captare ogni segnale che la grande montagna lancia ai suoi visitatori e sapendo fare un passo indietro, anche ad un metro dalla vetta, se le condizioni lo impongono e se la vita rischia di spezzarsi.

Un mondo diverso rispetto a quello fatto solo di sponsor che spingono sull’acceleratore e di corse che bruciano ogni riflessione.

Trasmettere la cultura della montagna

I valori che trasmette mi erano già chiari fin dall’inizio, quando ho visto il documentario di Hervé Barmasse e Reinhold Messner sul Cervino che mi ha spinto a cercare di più sull’argomento, fino ad arrivare a questo libro, ma leggere queste pagine è un’avventura meravigliosa e soprattutto è una ventata d’aria fresca per la mente.

Dallo sci in discesa a quello libero in salita

Attraverso il racconto sincero, appassionato e profondo della sua vita, Hervé ci insegna anche come oggi più che mai, dobbiamo rincorrere certi valori importanti che ci permettono di vivere in sintonia con l’ambiente, non solo quello alpino.

Tra delusioni, sconfitte, difficoltà e terribili infortuni, alle vette più belle del mondo dove

Appendo l’amaca. Sotto di me il vuoto, sopra di me le stelle. Guardo le luci della vallata e mi sento in pace. Non vorrei essere in nessun altro posto.

Un posto speciale per i miei libri speciali

La montagna dentro ha fatto capolino sul mio comodino, insieme ai pochi libri che non ripongo nelle varie librerie o mensole della casa, ma vicino al letto, vicino a dove dormono i miei pensieri. Insieme a pochi altri libri, ovvero a quei libri che mi hanno insegnato tantissimo, non solo piacevoli emozioni e che, soprattutto, mi aiutano ad essere una persona migliore.

Quel giorno decisi che se la vita mi avesse regalato l’opportunità e i soldi per tentare ancora una montagna di ottomila metri lo avrei fatto per una via diversa da quella normale.

Non ho mai saputo perché i miei sogni infastidissero i miei colleghi, e ancor meno ho compreso la loro reazione autoritaria. Quello che so è che su quel no, ricevuto come uno schiaffo, sono ripartito ancora più deciso per inseguire i miei ideali e i miei progetti. Sono le motivazioni che abbiamo dentro a darci la linfa vitale, l’energia per realizzare i nostri ideali ed essere noi stessi.

 

Molta follia è suprema saggezza

per un occhio che capisce –

molta saggezza, la più pura follia.

Anche in questo prevale la maggioranza.

Conformati, e sei saggio –

dissenti, e sei pericoloso.

Un matto da legare.

(Emily Dickinson)

 

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Commenti (2)

  1. Alta Savoia – Profumo di Broccoli 27 settembre 2021 at 11:01 Reply

    […] avevo salutato a luglio suggerendovi la lettura di un libro, La montagna dentro di Hervé Barmasse e vi ritrovo oggi, ancora tra le vette e sempre più innamorata della […]

  2. […] A meno che a raccontarcelo non siano i grandi scrittori e alpinisti come Walter Bonatti, R. Messner, Robert Peroni oppure come Hervé Barmasse. […]

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