Focacce

Focaccia mista integralissima

Focaccia sì, ma integralissima

Presso “La casa della segale” non poteva mancare una focaccia insolita, poco popolare, dedicata agli appassionati di segale e di farine integrali. È la focaccia mista integratissima ovvero una focaccia impastata con farina di segale integrale e farina di grano tenero integrale.

Troppo integrale?

Dipende dai gusti e dalle abitudini alimentari, ma è buonissima e sono sicura che piacerà a molti di voi, anche se non a tutti. Non ha il classico sapore della farina bianca, quindi non aspettatevi una focaccia come quella che siete abituati a comprare in tranci dal panettiere.

Lievitazione

Contrariamente alle mie consuetudini, ho deciso di fare una lievitazione diretta a base di lievito compresso (noto come lievito di birra) e ho lasciato riposare il lievito madre. Considerata la presenza della segale, la preparazione di una biga sarebbe stata ottimale (meglio ancora un lievito madre di segale o di grano tenero), ma siccome il desiderio di sperimentare è sempre grande, ho scelto la lievitazione diretta.

In un pane si sarebbe notata maggiormente la differenza tra un impasto con lievito madre e uno con lievito compresso mentre in una focaccia, considerata la struttura schiacciata e la presenza dell’olio, si nota molto meno. Ecco quindi la mia ricetta per voi di oggi: semplice e particolare.

focaccia mista integralissima

Ingredienti per una focaccia in teglia rotonda, diametro 28 cm.

  • 150 g di farina di segale integrale
  • 150 g di farina di grano tenero integrale
  • 300 g circa d’acqua a 30°C
  • 4 g di lievito compresso
  • 7 g di sale fino
  • 8 g d’olio extravergine d’oliva

Preparazione (a mano o con l’impastatrice)

Lavorare per circa 7 minuti, a bassa velocità, le farine, il lievito e l’acqua (180 g subito e il resto da aggiungersi gradualmente).

Versare il sale e continuare ad impastare. Unire anche l’olio e impastare per qualche minuto ancora, fino a formare una massa compatta, ma umida.

Lasciare lievitare la massa in un recipiente leggermente unto con un po’ d’olio e coperto.

La lievitazione è a temperatura ambiente per circa 8 ore (con la temperatura attuale di 26°C).

Fare attenzione a prendere un recipiente che sia sufficientemente grande da contenere il volume raddoppiato della massa.

Cottura

Trascorso il tempo della lievitazione, adagiare la massa su un piano infarinato, schiacciarla leggermente con i polpastrelli delle dita come si fa per le focacce e adagiarla in una teglia rotonda. Anche la teglia dovrà essere leggermente unta con un goccio d’olio oppure foderata con carta forno.

Lasciare riposare altri 15/20 minuti, preriscaldare il forno a 230°C, aggiungere un giro d’olio evo sulla focaccia e infornare a 210°C per circa 15 minuti.

Suggerimento

Se decidete di fare una focaccia alta, dopo averla sfornata potrete affettarla orizzontalmente in due parti e farcirla con dei salumi o del formaggio. Il sapore delle farine integrali ne esalterà il gusto.

E per quanto riguarda la lettura?

Quale libro leggiamo insieme oggi?

Ieri notte mi sono buttata a capofitto nella lettura di “Guardavamo gli altri ballare il tango e altri racconti” di Giulia Caminito, edito da Elliot e l’ho finito con la stessa velocità con la quale si beve un bicchier d’acqua dopo una lunga camminata sotto il sole.

Tra il fantastico e lo psicologico, Giulia Caminito ci catapulta quasi con stordimento in tre storie fatte di segreti e di difficili convivenze, di cui sono protagoniste tre donne: Agnese, Evelina e Celeste.

Chi è costretta a spiare i ballerini di tango da una fessura; chi teme che la mensola dei libri posta sopra la testiera del letto possa caderle addosso e chi ha tagliato gli alberi del proprio giardino e vive in una casa prigione facendosi passare il cibo dalla buca delle lettere. Tre storie nelle quali immergersi in attesa che arrivi dalla biblioteca il libro della stessa autrice “L’acqua del lago non è mai dolce”.

Giulia Caminito

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