Crostata di farina di castagne con mele allo Stravecchio
Crostata con farina di castagne
Quando si pensa ai dolci fatti con la farina di castagne il pensiero vola subito al castagnaccio, ma la farina di castagne ha un sapore intenso e straordinario, grazie al quale è possibile fare molti altri tipi di dolci.
Giorni fa abbiamo visto la torta di mele e noci con farina di castagne, oggi invece giochiamo ancora con le mele e la stessa farina, ma prepariamo una crostata di pasta frolla.
Comprendere
Utilizzare la farina di castagne per fare la pasta frolla è, da un lato, abbastanza semplice per la mancanza di glutine, ma il suo sapore rustico non incontra il gusto di tutti. Io la apprezzo moltissimo e sono contenta di aver voluto provare questa combinazione di ingredienti.
Per la farcia ho preparato una composta di mele, profumata con del brandy, che ha innondato la casa di un profumo meraviglioso. Per farla basterà cuocere per circa un’ora le mele con lo Stravecchio, lo zucchero e un po’ di succo di limone e d’acqua. A differenza di marmellate e conserve, non sarà necessario abbondare con lo zucchero (che funge da conservante), ma potremo ridurre la componente zuccherina purché la torta venga consumata in un paio di giorni al massimo.
Se amate le mele, le castagne e impastare i dolci di pasta frolla, non vi resta che provare questa semplice ricetta che vi ho preparato oggi.
Ricetta
Per la pasta frolla con farina di castagne
Ingredienti:
- 250 g di farina di castagne setacciata
- 4 uova (dividere tuorli da albumi)
- 150 g di burro morbido a temperatura ambiente da un’ora
- 100 g di zucchero semolato
Preparazione:
- Impastare il burro a pezzetti con lo zucchero, lavorando a mano oppure con la planetaria (montare il gancio). Lavorare per poco tempo, quel che basta per sabbiare i due ingredienti.
- Aggiungere i tuorli, continuare ad impastare e, dopo che saranno stati assorbiti, aggiungere la farina setacciata. Impastare per circa 1 minuto, quindi aggiungere gli albumi.
- In pochi minuti totali di lavoro, si formerà un composto omogeneo da compattare leggermente con le mani e da avvolgere nella pellicola per alimenti.
- Lasciare riposare in frigorifero per un paio d’ore o, meglio ancora, per circa 10 ore.
- Infarinare il piano di lavoro con della farina di castagne, adagiarvi il panetto e stenderlo con il mattarello fino ad uno spessore di meno di 1 centimetro.
- Adagiarlo in una tortiera (io ho usato uno stampo estraibile per crostate), premere la pasta contro i bordi e fare qualche buco sul fondo con i rebbi di una forchetta.
- Riporre in frigorifero per circa mezz’ora.
- Riempire con la composta di mele e infornare a 170°C per circa 25 minuti.
- Dopo il raffreddamento, sformare dalla tortiera e decorare eventualmente con dello zucchero a velo.
Per la composta di mele e Stravecchio
Ingredienti
- 5 mele gold, lavate, pelate e tagliate a pezzetti
- il succo di un limone
- mezzo bicchiere da cucina di Stravecchio Branca
- due cucchiai colmi di zucchero di canna o semolato
Preparazione
- Spruzzare il succo di limone sulle mele a cubetti. Lasciarle macerare per un paio d’ore (se si ha il tempo) oppure mettere subito in una casseruola.
- Cuocere a fuoco basso per un minuto, aggiungere lo zucchero di canna e lo Stravecchio.
- Dopo poco, quando i liquidi cominceranno ad assorbirsi, aggiungere anche tanta acqua da coprire a filo le mele. Continuare la cottura a fuoco medio basso, mescolando di tanto in tanto.
- In un’ora circa la composta sarà pronta. In base al gusto personale si potrà lasciarla tal quale (come in questa ricetta) oppure frullarla con il mixer ad immersione.
- Riporla subito in un contenitore ermetico e sterilizzato fino all’utilizzo (mentre si prepara la crostata).
Prima nebbia dell’anno
Mattina del 17 Ottobre 2020: prima nebbia dopo la bella stagione.
È divertente come tutti gli anni io saluti la prima nebbia. È uno strano buongiorno che suona come “bentornata carogna”. Sì, c’è sempre una sorta di odio-amore.
Per i milanesi d’altri tempi… (i cambiamenti climatici hanno diminuito notevolmente la nebbia in Val Padana) la nebbia è una presenza forte e quasi ingombrante nella loro vita, alla quale si abituavano fin da piccoli. La nebbia sa essere tremenda, spietata e molto pericolosa, ma se è vero che – a volte – si impara ad amare quel che non si può cambiare, la nebbia appare anche romantica. I paesaggi padani avvolti da un’enorme alone, bianco e umido, così palpabile da desiderare di spostarlo con una mano, sono inconfondibili e a loro modo artistici.
Quando 20 anni fa mi trovavo ad attraversare le campagne tra Crema e Milano per lavoro, ero abituata ad entrare letteralmente nella nebbia, come fanno i personaggi di Harry Potter quando si tuffano nel binario 9 e 3/4! Passeggiare lungo i navigli di Milano dirigendosi verso Vigevano, nel freddo di anni cui non esistevano ancora i giubbini ultra tecnici di oggi, ma i cappotti in lana o enormi giacche a vento, era un’impresa. Ricordo che si diceva <<Mi si sono bagnate le ossa…>>.
Oggi non è più così nemmeno qui, sebbene ci siano molte differenze da zona a zona, così il guardare dalla finestra questa nuvola che si attacca al suolo, è più raro ed è motivo di minor apprensione per chi deve guidare o stare all’aria aperta. Anzi, è l’atmosfera autunnale piacevole durante la quale mettersi a sfornare dolci.
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[…] ho sfornato una quantità esagerata di dolci alle mele, giocando con impasti semplici e preparando tante torte che si possono fare insieme ai bambini e […]
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