Creta: una meravigliosa isola greca, un viaggio, un libro, la cucina.
CRETA: una meravigliosa isola greca, un viaggio, un libro, la cucina.
Durante le settimane che precedono il mio viaggio a Creta, mi fa molta compagnia un libro su quest’isola intitolato Lo scalino d’Oro. Il suo autore, Christopher Somerville, mi infonde subito simpatia così penso che Lo scalino d’Oro sarà il mio primo gradino nel percorso di conoscenza dell’isola. Un modo per cominciare a fare amicizia.
L’autore di molti libri sui viaggi, alcuni dei quali scritti per National Geographic, pianifica un bimestre sabbatico in occasione del proprio cinquantesimo compleanno, con una vera e propria camminata da una punta all’altra dell’isola. Niente auto, né bicicletta, ma solo scarpe comode per salire e scendere dalle montagne, attraversare sperduti villaggi di pastori fino ad arrivare al mare. Lungo la European Hiking Route E4, C. Somerville teme di incontrare dei cani liberi dei quali ha molta paura, pertanto si procura un dog dazer che dovrebbe rassicurarlo un po’ e impara subito quelle magiche parole in greco: “Páre ta skília” il cui significato è “tenga a bada i suoi cani”. La mia simpatia nei suoi confronti diventa complicità.
C. Somerville entra così di diritto nella lista dei miei autori preferiti e, mentre sfoglio i cataloghi online inerenti altre sue pubblicazioni, al fine di ordinarle al più presto in biblioteca, mi calo completamente nella lettura de Lo Scalino d’Oro, ovvero la mia porta d’ingresso a Creta.
Il mio viaggio non sarà a piedi, né in motocicletta o in bicicletta: sarà molto più comodo, da turista che ha voglia di farsi coccolare per una decina di giorni, ma devo entrare in contatto profondo con la bella Creta e questo libro, cadutomi letteralmente tra le braccia nel momento più opportuno (come spesso fanno i libri in cerca dei loro lettori), mi pare il mezzo migliore.
È grazie a C. Somerville che comincio a sognare e ad intravedere quelle catene montuose con i valichi innevati in contrapposizione alle bellissime spiagge; i villaggi con i vasti uliveti o le pericolose gole; le affollate località turistiche o i paesini popolati da gente ospitale e fiera. Sento sotto pelle il territorio aspro che si fa dolce verso il mare: sono giunta a Creta.
Basta guardare l’isola di Creta sulla cartina geografica per comprendere subito, prima ancora di leggere la sua storia, quale sia stato il suo passato. Con una posizione simile, in mezzo al Mare Egeo, tra Europa, Asia e Africa, i conquistatori che si sono avvicendati su questa terra sono stati davvero tanti. Il suo passato, che affonda le radici nella mitologia greca, non si legge in fretta, ma necessita di tempo.
Saltiamo tutta la lunga storia fino ai giorni nostri e immergiamoci nel mito e nella leggenda, come si addice d’estate, nelle calde giornate trascorse sotto l’ombrellone con un buon libro tra le mani.
Un tuffo nella Creta fuori dal tempo, tra mito e leggenda
Non si può conoscere Creta senza perdersi nella mitologia
Secondo i cretesi, il possente sovrano degli dèi dell’Olimpo, di nome Zeus, era nato proprio sull’isola di Creta, all’interno di una grotta del Lasíthi.
I genitori di Zeus erano Rea e Crono (due fratelli); il padre Crono era un mostro che aveva avuto origine dall’unione tra il fratello Urano con la madre Gea.
Crono aveva evirato suo fratello Urano per poter guidare il mondo, esurpandone il potere. Il timore che venisse però detronizzato a sua volta dalla propria prole, come sosteneva un’antica profezia, aveva divorato i suoi primi cinque figli insieme alla moglie-sorella Rea. Un atto terribile e imperdonabile, a seguito del quale Rea, nuovamente incinta, scappo dal marito.
Zeus venne così alla luce in una grotta e fu allevato dalla ninfa-capra Amaltea. Una volta adulto, si recò dal padre Crono per fargli vomitare tutti i cinque fratelli che aveva inghiottito. La profezia si avverò e Zeus potè spodestare quel padre tiranno, con l’aiuto dei suoi cinque fratelli.
Il governo dei mari venne assegnato da Zeus al fratello Poseidone, mentre ad Ade venne assegnato il regno dell’Oltretomba.
Durante una delle sue visite a Creta, Zeus si fece accompagnare dalla bella Europa, figlia del re di Fenicia. Durante la traversata verso l’isola, Zeus aveva assunto le sembianze di un toro bianco ed Europa aveva raggiunto l’isola cavalcando Zeus. Una volta arrivati a Creta, ebbero tre figli tra cui Minosse, che sarebbe divenuto re dell’isola.
Minosse possedeva un bellissimo palazzo labirintico a Cnossso, edificato da un grande genio chiamato Dedalo. Per dimostrare stupore e approvazione verso tale opera, Poseidone (zio di Minosse) inviò al nipote un bellissimo toro bianco, ma il nipote non ricambiò la gentilezza peccando di arroganza. Si limitò a regalare allo zio una vittima sacrificale di minore importanza e bellezza, offendendo Poseidone.
Poseidone scaraventò un incantesimo contro la moglie di Minosse, Pasifae, la quale cominciò a nutrire un folle desiderio per il toro bianco. Con l’aiuto di Dedalo, Poseidone fece costruire una vacca di legno coperta da pelle bovina, dentro alla quale Pasifae potè nascondersi e unirsi al toro bianco. Da quella tragica unione nacque il Minotauro, creatura mostruosa con testa di toro e corpo umano.
Minosse ordinò che il Minotauro fosse rinchiuso nel proprio labirinto e che venisse nutrito con sette fanciulle e sette fanciulli, provenienti da Atene ogni anno.
Fu il coraggioso Teseo, figlio del re di Atene Egeo, ad offrirsi come vittima del Minotauro al fine di porre fine a quell’orrenda usanza.
Arianna, figlia di Minosse e innamorata di Teseo, aiutò il bel principe nella sua impresa, donandogli un filo di lana: Teseo uccise il Minotauro e potè ritrovare la via d’uscita dal labirinto grazie al filo di Arianna, usato come tracciato nel labirinto.
Teseo, Arianna e altri prigionieri fuggirono da Creta. Lungo il viaggio il bel Teseo, non più innamorato di Arianna, abbandonò la ragazza sull’isola di Naxos. Gli dèi non rimasero indifferenti a tale gesto e punirono Teseo impedendogli di mostrare la vela bianca agli ateniesi, durante il ritorno in mare, quale simbolo di vittoria. Vedendo la vela nera in luogo di quella bianca, il re Egeo, padre di Teseo, pensò di aver perso anche il figlio e si gettò nel mare (che prese il nome di mare Egeo).
Minosse era furioso per l’accaduto e non sapeva su chi scagliare la propria ira. Fu così che Dedalo e il figlio Icaro decisero di scappare, volando con ali che avevano costruito con ali e cera. Tuttavia Icaro si avvicinò troppo al sole, facendo sciogliere la cera e precipitando nel mare. Dedalo continuò a volare fino alla Sicilia, trovando riparo dal re Cocalo.
Minosse seguì Dedalo fino in Sicilia, per vendicarsi di tutto ciò che era accaduto, ritenendolo responsabile della tragedia. In Sicilia, però, le figlie del re Cocalo riuscirono a fermarlo uccidendolo con acqua bollente, mentre faceva il bagno.
CRETA A TAVOLA: BREVE PANORAMICA SU ALCUNE SPECIALITÀ CULINARIE DELL’ISOLA
Cominciamo da uno dei principi del blog: il pane.
Il pane cretese si chiama Paximadi ed è particolare perché viene cotto due volte. La sua composizione tradizionale di farina è composta dal 90% di orzo e dal 10% di frumento. Dopo la cottura viene fatto essiccare al sole e diventa molto duro e croccante. Un tempo veniva preparato per i pastori e i navigatori, i quali rimanevano molto tempo lontani da casa e necessitavano di alimenti semplici, che si conservavano a lungo e nutrienti.
A Creta è possibile vederlo servito come antipasto, con un giro d’olio d’oliva, del formaggio, dell’origano e del pomodoro. In altri casi viene inzuppato nell’acqua.
Piatti nazionali: Gyros e Souvlaki
Il primo è un piatto di carne di maiale allo spiedo, servita con yogurt oppure verdure, patate o pane. Il secondo, invece, è un piatto di spiedini carne (maiale, agnello, pollo o pesce), anch’esso servito con patate fritte, verdure o pita. La Pita è una sorta di piadina cotta che viene normalmente farcita con altri ingredienti, come appunto la carne.
Il profumo delle spezie cretesi
Le spezie che accompagnano solitamente i piatti tipici sono il timo e la salvia, sebbene l’isola sia anche ricca di altre spezie, le quali contribuiscono a rendere davvero unico il miele cretese.
Le lasagne
Le lasagne cretesi si chiamato Moussaka e rappresentano uno dei piatti più celebri. È una sorta di lasagna fatta di carne d’agnello con melanzane e formaggio, in cui si alternato gli ingredienti fino all’ultimo strato che è ricoperto di besciamella.
Altro piatto tipico è il Pasticio, lasagna greca con pasta in aggiunta alla carne, pomodoro, formaggio e besciamella.
Le polpette cretesi
Tra i piatti di polpette abbiamo le Keftedes, polpette di carne fritte servite con patatine oppure le Dolmades, polpette di carne trita e foglie di vite. Le prime sono servite come seconda portata, mentre le seconde sono servite come antipasto.
Le insalate
Un piatto insostituibile a Creta, che di solito viene servito come antipasto oppure come piatto unico (se molto abbondante). Effettivamente si può considerare un piatto unico perché l’insalata è condita con formaggio, spezie, pomodori, cetrioli, cipolle, olive e peperoni.
Le salse
La più famosa si chiama Tzatziki ed è a base di yogurt, aglio, cetrioli e olio d’oliva.
I formaggi
La lista è davvero lunga perché il formaggio è un prodotto tipico di quest’isola, che ha vissuto e vive ancora di pastorizia.
Il formaggio forse più conosciuto è la Feta, a base di latte di capra o di pecora, con pasta semidura e un po’ salata.
I dolci
Dopo aver detto che il formaggio è uno dei prodotti principale dell’isola, sul tavolo dei dolci non possiamo che trovare tante cheesecake preparate con i formaggi locali.
Un altro dolce tipico, a base di pasta sfoglia, è il Kataifi. In questo dolce la sfoglia viene tagliata in tanti spaghetti molto sottili, i quali vengono a loro volta attorcigliati ad un ripieno di mandorle e miele locale.
Yogurt
Non bisogna andare a Creta per sapere che lo yogurt è un altro prodotto tradizionale del territorio: lo yogurt greco è arrivato sulle tavole europee da tempo ed è ormai un prodotto molto apprezzato anche all’estero.
Cosa beviamo?
Per i cultori dei liquori è d’obbligo un assaggio del Metaka, un bandy molto famoso; il Raki, simile alla grappa; l’Ouzo, a base di mosto d’uva e anice.
Per chi ama la birra, c’è invece la Mythos, mentre per noi italiani che non possiamo fare a meno del caffè, ordineremo uno sketo per avere un caffè amaro; un metrio è un caffè dolce oppure un glyko per una tazzina dolcissima.
Dove ci porterà adesso questo viaggio a Creta?
Da domani popolerò assiduamente questa nuova rubrica sulla cucina cretese e spero che mi farete compagnia a tavola. Vedremo insieme nel dettaglio tantissime ricette e le assaggeremo insieme, sognando Creta. Con qualche tappa qua è là sulla bellissima isola dalla storia millenaria, ci concentreremo sul tema principale del blog: la cucina.
A presto
Σας βλέπουμε σύντομα!
[…] di partire per l’isola di Creta, ho cercato a lungo del materiale sulla sua cucina. In biblioteca non ho trovato nulla; in alcune […]
[…] aver passeggiato insieme sull’isola di Creta (clicca QUI) e dopo aver cominciato a conoscere i prodotti tipici della cucina cretese (clicca QUI), compreso […]
Il tuo entusiasmo e i contenuti interessanti che condividi, mi fanno venir voglia di tornare in questa terra meravigliosa. Un eccellente report, come sempre!
E tu, come sempre, troppo gentile.
Grazie Maria Teresa.
[…] di Creta non smette di stupirci e oggi ha deciso di deliziare i nostri palati con questi piccoli […]
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[…] L’isola di Creta, che mi ha allegramente e serenamente ospitata durante il mese di agosto, non si vuol far mettere da parte e invia i suoi profumi e le cartoline di un mare indimenticabile, direttamente alla mia memoria. Io le ricevo affannosamente, le afferro al volo con le mani, quasi a non saper più dove metterle. Eccole qui, in ordine sparso, ma sistemerò tutto… Eccole qui da condividere, insieme ai sapori della cucina cretese e alle ricette di pesce, che degusteremo in riva al mare. Καλώς ήρθατε στην παραλία! […]
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