Biscuit de Savoie
Viaggio che fai, ricetta che trovi
Uno degli aspetti culinari dei viaggi che amo maggiormente è scoprire le piccole differenze tra una ricetta, fatta in un paese, e la medesima preparazione fatta invece a pochi chilometri di distanza.
Non mi soffermo particolarmente sull’origine o sulla “vera storia di…”, come avrete ormai capito dai miei precedenti post su questo argomento e dai libri che vi ho più volte suggerito di leggere (vedasi I gusti del Medioevo, Denominazione di origine inventata, Il sugo della storia, I racconti della tavola), bensì su quelle piccole differenze che per tradizione, per necessità o per chissà quale altro fortuito motivo, fanno sì che una ricetta abbia lo stesso nome pur non essendo per nulla identitca ad un’altra.
Biscuit de Savoie (Biscotto di Savoia)
Partendo da questo presupposto, oggi prepariamo insieme un dolce antico e famoso: il Biscotto di Savoia.
Troverete tantissime versioni di questo dolce sia su internet che sui libri di cucina: alcune con profumi d’arancio o con il limone e altre con il cioccolato e poi troverete tante storie. Che il Biscotto di Savoia risalga al 1300 e sia stato inventato nell’omonima casata oppure sia nato dall’estro di una cuoca, forse non lo sapremo mai, ma l’occasione di fare un giro nella bellissima Alta Savoia per imparare a fare questo dolce e per assaggiarlo, tra le sue maestose montagne e gli indimenticabili panorami, non ce la toglie nessuno!
Alpes du Nord, France
È qui che mi sono imbattuta per la prima volta, quest’estate, nel Biscotto di Savoia.
Me l’hanno presentato come una vera delizia della quale andar fieri. Lì per lì ho pensato: ecco il classico dolce antico, senza troppe pretese, buono per l’inzuppo e per la colazione, ma… datato e visto e rivisto. L’ho pensato senza alcuna presunzione, ma con il desiderio di sempre di capire e conoscere, senza mitizzare né sminuire.
Ebbene, confermo che è datato, forse superato e che non può essere paragonato ad un grande lievitato con la pasta madre dei giorni d’oggi, di quelli che i nostri grandi maestri pasticceri ci hanno insegnato a fare con non poche difficoltà, ma è buono, molto buono e profuma di tradizione e di storia. Cosa ancor più allettante: è semplicissimo; si prepara e si cuoce in 40 minuti e ha veramente pochissimi ingredienti.
Ingredienti
- 5 uova (dividere i tuorli dagli albumi)
- 150 + 15 g di zucchero semolato
- 50 g di farina di grano tenero tipo 00 (per frolla)
- 50 g di maizena
Preparazione
- Mescolare con la frusta i tuorli e 150 g di zucchero. Aggiungere la maizena, la farina e amalgamare.
- Montare gli albumi con 15 g di zucchero.
- Mescolare tutto insieme con una spatola facendo attenzione a non smontare gli albumi.
- Colare il composto in uno stampo (leggermente imburrato e infarinato) e cuocere nel forno a 170°C per circa 25 minuti.
Stampo da usare: tipo Kougelhopf o comunque a ciambella.
Petit Histoire
Questo biscotto è simile alla Génoise ed è probabilmente comparso sulle tavole Rinascimentali sotto l’influenza di Caterina dei Medici. L’unica differenza con la Génoise è che in quest’ultima le uova sono sbattute intere, mentre nel Biscotto di Savoia i tuorli sono divisi dagli albumi.
Molto interessante il tuo articolo Tiziana, come sempre i dolci tradizionali non passano mai di moda e non sono poi così scontati. Mi piace molto anche la forma a vortice, la uso spesso anch’io.
Un abbraccio e a presto!
Maria Teresa
Grazie Maria Teresa. Anch’io amo tantissimo quello stampo a vortice.
Un abbraccio e buona serata.
Tiziana