Brandade de morue
LA CUCINA PROVENZALE: BRANDADE DE MORUE
UNA SPADELLATA DI BACCALÀ
Ben ritrovati con il nostro appuntamento per degustare e imparare a conoscere la cucina provenzale.
Una delle cose che amo maggiormente fare durante i miei viaggi, oltre a fotografare tutto e ad ammirare le bellezze del luogo, è quella di conoscere le ricette della cucina locale. Mi piace farlo ascoltando le persone del posto, i ristoratori e i commercianti di prodotti alimentari perché, mentre i libri si possono anche leggere comodamente a casa propria, le voci e le emozioni delle persone si possono solo vivere di persona. E’ proprio ascoltando e chiacchierando con abitanti della Provenza che è nata questa Brandade de Morue, così come altri piatti e ricette che ho preparato e che vedremo insieme nei prossimi articoli.
COS’È LA BRANDADE DE MORUE E COME SI CUCINA?
Morue significa baccalà, un pesce straordinariamente buono che trovate già sul blog in diverse altre ricette. Cos’ha di particolare questa preparazione? È una vera è propria spadellata di baccalà!
La parola Brandar, in occitano, significa mescolare. Il segreto di questa ricetta, mi racconta sottovoce un’anziana signora, è di mescolare il pesce e gli altri ingredienti con estrema vivacità, simulando i gesti della preparazione del pâte à choux (i bignè). Cosa si ottiene? Un composto quasi spalmabile che viene tradizionalmente servito su dei crostini di pane.
Mi hanno anche insegnato che è buona abitudine tenere da parte un pò di questa preparazione per fare delle crocchette con le patate. Buona idea, penso, ma io che sono italiana, che adoro e vivo letteralmente di pasta…, sto già pensando di tenere da parte un pò di brandade de morue per condire i miei prossimi spaghetti.
Andiamo in cucina a pesare gli ingredienti
INGREDIENTI E RICETTA DELLA BRANDADE DE MORUE
Dosi per 6 persone
Tempo totale meno di 1 ora
500 g di filetto di baccalà già dissalato e pronto per la cottura
2 spicchi d’aglio
mezzo limone biologico
1 bicchiere di latte
mezzo bicchiere d’olio extravergine d’oliva
1 bouquet di timo e alloro arrotolati in una foglia di porro (si prende una foglia di porro e vi si dispongono in lunghezza il timo e l’alloro, quindi si arrotola la foglia e la si chiude con un filo di spago)
1 pizzico di finocchio essiccato
un pizzico di pepe bianco
Mettere il baccalà dissalato in una casseruola con uno spicchio d’aglio (pelato e schiacciato) e un goccio d’olio. Farlo rosolare dolcemente dalla parte della pelle, eliminare l’aglio e girare il filetto togliendo la pelle (che verrà via facilmente).
Continuare la cottura per circa dieci minuti coprendo il filetto con acqua fredda e aggiungendo il bouquet aromatico e il finocchio.
Togliere le spine al pesce, pelare un altro spicchio d’aglio e pestarlo con un mortaio, quindi batterlo insieme al filetto. Se si possiede un mortaio, questa è l’occasione giusta per utilizzarlo.
A questo punto grattugiare il limone e mescolarlo all’olio evo. Tenere invece da parte il succo del limone.
In due pentolini separati, fare intiepidire l’olio al limone e il latte.
Rimettere il filetto pestato nella casseruola e scaldarlo a fuoco dolce. Aggiungere gradualmente il latte e poi l’olio al limone, continuando a mescolare con un cucchiaio di legno e incorporando bene i liquidi. E’ in questo passaggio che mi è stato suggerito di mescolare il composto come si fa per il pâte à choux. Aggiungere per ultimo il succo di limone e il pepe.
Servire la brandade de morue tiepida su crostini di pane.
Nota: per vedere come dissalare il baccalà, clicca qui.
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