Schiacciata di Pasqua alla fiorentina
Giorni fa, mentre impastavo la colomba, mi ero promessa di trovare un pò di tempo per fare la Schiacciata di Pasqua alla fiorentina e alla livornese e così, dopo non poche peripezie per riuscire ad inventarsi il tempo…, eccomi qua con la versione alla Fiorentina. La ricetta è tratta dal libro “Cresci” dei maestri Massari e Zoia, edito da Italian Gourmet.
Non posso che ritenermi soddisfatta per queste festività: è tornata la voglia di dedicarmi alla cucina e soprattutto agli impasti; ho sfornato una colomba classica e una mia versione della schiacciata di Pasqua con glassa, mentre adesso arrivo al giorno più bello dell’anno con un’altra schiacciata. Durante i prossimi giorni spero proprio di sfornare anche la versione livornese, dopodiché mi mancherà solo una pastiera!
Ingredienti e preparazione della biga (lievitino)
- 200 g farina di grano tenero tipo 00 w300
- 120 g di acqua
- 5 g di lievito di birra (ho usato questa quantità, che è inferiore rispetto alla ricetta originale)
Impastare gli ingredienti, formare un impasto omogeneo e lasciarlo lievitare in frigorifero per circa 12/14 ore. Si può preparare la sera prima dell’impasto, in modo da lasciarlo in frigorifero tutta la notte e lavorarlo con gli altri ingredienti il giorno successivo.
Ingredienti e preparazione dell’impasto principale
- 1.000 g di farina di grano tenero tipo 00
- 180 g di tuorli
- 450 g di uova intere
- 600 g di zucchero
- 30 g di sale fino
- 200 g di strutto (io non l’ho usato)
- 400 g di burro morbido a pezzetti
- 5 g di cannella in polvere
- 2 bacche di vaniglia
- la scorza grattugiata di 4 arance
- zucchero a velo quanto basta
Quando la biga sarà pronta (ben lievitata), impastarla con la farina, le uova, i tuorli e una piccola parte di zucchero. Appena si forma l’impasto, aggiungere il restante zucchero, il sale, i grassi e gli aromi. Formare una palla omogenea e lasciarla riposare 30 minuti a temperatura ambiente, sul piano di lavoro.
Dividere in due l’impasto per avere due schiacciate (su due teglie classiche tipo 30×40 cm.) e fare lievitare fino al raddoppio del volume iniziale. Io ho messo gli impasti in due mastelli coperti con pellicola per alimenti e li ho fatti lievitare a temperatura ambiente.
Dopo la lievitazione, stendere gli impasti su due teglie imburrate. Schiacciarle bene con i polpastrelli delle dita e aggiungere dello zucchero a velo setacciato sulla superficie.
Fare lievitare ancora, alla temperatura ideale di 26°C, prima di cuocere.
Cottura: nel forno preriscaldato a 180°C. Io ho impiegato circa 25 minuti.
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Tanti auguri di buona Pasqua.
Oggi vi saluto anche con la foto di questo quadro di E. Burnand, scattata una decina d’anni fa al Museo d’Orsay di Parigi. Si tratta del quadro più famoso di questo pittore, “I discepoli Pietro e Giovanni corrono al sepolcro il mattino della resurrezione” del 1898.
Ricordo ancora i miei occhi incollati al quadro e allo sguardo dei discepoli. Il museo stava per chiudere e una voce dall’altoparlante richiamava l’attenzione e sollecitava i visitatori verso l’uscita. Non c’era più tempo da dilettarsi tra quelle bellissime sale, bisognava affrettarsi, ma non riuscivo a smettere di guardare quegli occhi, quell’espressione, quell’intensità. Ancora oggi è così.
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