Polenta con cavolo nero e Raspadura lodigiana
Da bambina la polenta era uno di quei cibi rassicuranti che io e mio fratello cominciavamo a mangiare appena cotta, mentre mia mamma la raccoglieva con un grande cucchiaio di legno da una pesantissima pentola rossa. Rimaneva una crosticina sul fondo che si faceva a gara per accaparrarsela, sebbene oggi non lo farei più. All’epoca non sapevamo che quei pezzettini bruciacchiati fanno male alla salute. Nella sua semplicità, quel piatto di polenta fumante attirava tutti al tavolo ed era come una bella torta di compleanno.
Oggi mi è tornata la voglia di cucinarla e di abbinarla ad una preparazione semplicissima, senza fronzoli, ma divertente nell’impiattamento. Ho preparato dapprima la polenta, quindi l’ho colata negli stampi per tortine a semisfera monoporzione e l’ho lasciata riposare un pò. A parte ho cotto il cavolo nero e l’ho frullato. Per impiattare ho usato un coppapasta rotondo di circa 8/10 centimetri di diametro, nel quale ho versato la crema e sulla quale ho posizionato la polenta e qualche velo di raspadura lodigiana.
E’ un piatto che si presta a molte varianti, sia di gusto che di consistenza: dalla semplice aggiunta di aromi (io ho rinfrescato il cavolo con una spolverata di prezzemolo), all’accompagnamento con salse colate sulla mezza sfera oppure servite in cocotte nello stesso piatto. La stessa crema di cavolo nero può essere cotta e frullata con delle patate o del formaggio (dal parmigiano o grana ad altri formaggi freschi), … Ampio spazio alla fantasia e al gusto.
Ingredienti per 4 persone
Tempo totale circa 1 ora
Per la polenta
- 100 g di farina di mais bramata
- 400 g di acqua (la polenta assorbe l’acqua 4 volte tanto rispetto al suo peso)
- una presa di sale
Per la crema
- 1 mazzetto di foglie di cavolo nero mondate e lavate
- 1 pizzico di sale grosso
- un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- prezzemolo tritato
Per servire
- veli di raspadura lodigiana (proseguo con la mia promozione personale di questo e di altri prodotti del lodigiano)
Preparazione
Versare l’acqua in una pentola capiente e alta e scaldarla sul fornello. Quando la temperatura raggiunge i 70°C circa, versare la farina di mais mescolando con una frusta, quindi abbassare al minimo il fuoco e coprire con un coperchio. Lasciare cuocere per circa 45/50 minuti. Non ci sarà bisogno di mescolare continuamente, come si faceva una volta, perchè così facendo la farina cuoce lentamente, senza attaccarsi alle pareti della pentola. A fine cottura mescolare energicamente a fuoco moderato ed estrarre la polenta dalla pentola.
Colare la polenta negli stampi a forma di mezza sfera, livellare con una spatola e lasciare raffreddare.
Fare lessare le foglie di cavolo nero in un’altra pentola con acqua sapida, contestualmente alla cottura della polenta. Appena saranno morbide, scolarle e frullarle con un goccio di acqua di cottura, il prezzemolo e un cucchiaino di olio evo. La consistenza dovrà essere morbida e non liquida.
Mettere un coppapasta rotondo di circa 8/10 cm di diametro al centro di un piatto (ripetere per gli altri 3 piatti), versarvi la crema di cavolo nero e livellare con un cucchiaio. Posizionarvi al centro anche la mezza sfera di polenta, quindi sfilare delicatamente il coppapasta e decorare con veli di raspadura lodigiana.
Noi abbiamo degustato questo piatto come se fosse una seconda portata, ma facendo delle monoporzioni più piccole può anche essere considerato un antipasto o un contorno.
A presto.
Elegantissima presentazione, sapori divini. Complimenti Tizi e felice giornata <3
Grazie mille cara Consu e buon pomeriggio a te 🙂
Bellissimo! Davvero un piatto molto elegante. Io amo la polenta e la faccio spesso d’inverno, sebbene non abbia ricordi d’infanzia. A mia madre la polenta non piace e quindi non ce la preparava mai, nonostante mio padre brontolasse, perchè a lui piaceva. Complimenti, sempre bravissima
Grazie a te Terry!
Un abbraccio
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