Bella mia, il libro di Donatella di Pietrantonio
La settimana sul blog termina con un bellissimo libro del quale avrei voluto scrivere da tempo: Bella mia di Donatella Di Pietrantonio.
Sull’autrice
L’autrice mi ha incuriosita fin dalla prima volta che ne sentii parlare perché, in parallelo alla sua vita di scrittrice affermata e di talento, svolge l’attività di dentista pediatrica.
Mi piace tantissimo l’idea che una professionista impiegata tutti i giorni in un lavoro importante come il suo, inserita nel contesto del nostro quotidiano, riesca ad affermarsi così bene nella scrittura e ad esprimere una vena creativa che, forse erroneamente, può apparire in contrasto con il primo lavoro.
Nata in provincia di Teramo, ha vinto numerosi premi e scritto romanzi che sono diventati ormai dei best seller. Per citarne alcuni: L’Arminuta, Borgo Sud, Mia madre è un fiume.
La sua penna è diretta, schietta, a volte bruciante e pur sempre poetica.
Bella mia
Il romanzo ci riporta tra le pietre e la polvere del terremoto dell’Aquila.
Era il 6 aprile 2009. Era notte. Nessuno può dimenticarlo.
Sono passati tre anni prima che il terremoto diventasse per me urgenza narrativa. Un pre-testo per lavorare sul lutto e sulla possibilità di trasformarlo.
Sotto le macerie muore anche Olivia, lasciando per sempre la propria vita, un figlio adolescente e un marito musicista che vive con l’amante e che non vuole occuparsi del figlio Marco.
La sorella gemella di Olivia, Caterina, protagonista di questo romanzo e voce narrante, dovrà prendersi carico della madre anziana e del nipote, in un clima surreale ovvero quello di doversi abituare ad una vita nuova, stravolta, confusa, in continuo adattamento tra incubi, incertezze, ma anche con una grande voglia di rinascita e di ritrovare fiducia nella vita.
Oggi l’Aquila è considerata il più grande cantiere d’Europa.
...
Ho chiesto se la gente tornerà, non mi ha risposto. Di quello che gli aquilani si portano dentro nessuno parla.