In cerca di luce
Il bimestre che precede una grande festività come il Natale o la Pasqua fa normalmente decuplicare le visite sul blog. È comprensibile che, in previsione di queste grandi occasioni, le persone in cerca di ricette particolari si tuffino nel web e approdino anche qui. Sono felice che siate passati a farmi compagnia in tanti e spero abbiate trovato quel che cercavate.
Alcuni di voi mi hanno chiesto aiuto nella gestione del lievito e altri, magari più timidi o riservati, mi hanno contattato via email per chiedermi molte informazioni sulle colombe da fare in casa. Anche il più breve scambio di informazioni è sempre un prezioso sguardo oltre la finestra: mi dice moltissimo su come vanno le cose nel mondo della panificazione, tra gli appassionati, i blogger, i veterani e i novizi alle prime armi ed è sempre molto interessante leggere i vostri quesiti.
Tra luci ed ombre
Non è sicuramente facile imparare attraverso il web: bisogna sapere dove cercare informazioni attendibili, capire i vari livelli di difficoltà proposti dai siti, orientando il proprio piano di studio con un corretto metodo di autovalutazione e, non meno importante, bisogna sempre avere un approccio umile e predisposto all’apprendimento nel lungo periodo.
Fare luce tra le ombre non è facile perché queste ombre – che a volte possono essere velate di un certo fascino – si schiariscono e si manifestano per quel che sono soltanto attraverso lo studio. Luci, fari, abbagli e ombre sul web sono di casa, com’è normale che sia. Le mode del momento, che spesso nascono dall’improvvisazione, creano falsi miti ed errate consapevolezze che minimizzano l’importanza dello studio e la professionalità.
Perché ti racconto queste cose? Per ribadire l’importanza dello studio, approfondito e serio, che deve sempre essere alla base di ogni percorso.
Molte persone che si avvicinano a questo mondo hanno la pretesa di imparare tutto e subito; sperano di attingere a fonti infallibili e, soprattutto, di poche righe, poche parole, poca perdita di tempo. Scaricano una ricetta o un metodo, vi si imbattono confrontando qualche foto artefatta vista sui social oppure decidono di dedicare troppo tempo e troppe energie in una gara agli alveoli o ancora, come mi è capitato di recente, nel cercare di capire quanta differenza in grammi deve avere la porzione di impasto della ali di una colomba rispetto alla porzione testa-coda.
Permettimi una sana ironia, tipica di questo blog, finalizzata a ribadire l’importanza dello studio con i maestri, quindi sui libri, ai corsi e infine anche sul web, là dove è più saggio fermarsi ovvero lontano dai riflettori e dalle mode create ad hoc da chi necessita di “creare dei contenuti” (come si dice adesso) per cavalcare l’onda del momento.
Se la ricetta “non funziona”.
È vero, alcune ricette su internet sono scritte bene e altre contengono degli errori, ma questo capita purtroppo anche sui libri. Tante volte però si pensa che in cucina basti improvvisare, tenendo tra le mani un telefonino. La foto di quest’antico pianoforte di Villa Arconati (Bollate) anticipa la mia consueta risposta: hai mai provato a prendere in mano uno spartito e a suonare con uno strumento musicale? Che tu sia un/una musicista oppure una persona che non ha mai studiato la musica, saprai che non basta avere uno spartito ben scritto tra le mani per comprenderlo, in primis, ed eseguirlo alla perfezione.
Le foto e le parole di oggi sono un piccolo inno allo studio e alla dedizione. Il web è un luogo-non luogo meraviglioso, un mezzo parallelo da utilizzare al meglio, che avrei tanto voluto avere a disposizione quando ero giovane, ma non è il punto di partenza né di arrivo. Ai nuovi appassionati di lievito madre che mi scrivono sempre vorrei suggerire ancora una volta di dedicare tempo alla loro passione, impastando, buttando via qualche impasto quando capita, imparando dagli errori, dalla pratica e rinfrescando la pasta madre senza pensare che la stessa faccia semplicemente dei miracoli.
Piano piano, con lo studio e la conoscenza, si intravede la luce.